La Sede

la facciata

Archivio di Stato di Terni - La Sede

L’Archivio di Stato di Terni fu istituito con D.M. del 15 maggio 1957 come Sezione di Archivio di Stato. La riforma introdotta nel 1963 trasformò l’Istituto in Archivio di Stato. Ha sede nel Palazzo Mazzancolli, una delle testimonianze più importanti dell’architettura tardo-medievale a Terni. Fu costruito alla metà del XV secolo su committenza di una delle figure più importanti del periodo, Giovanni di Ettore Mazzancolli, nipote di Ludovico Mazzancolli, vescovo di Terni dal 1406 al 1458, uditore della Camera Apostolica, insigne giurista e appassionato umanista nonché mediatore delle questioni politiche più delicate della comunità ternana del tempo. Il palazzo fu eretto sul basamento di due torri preesistenti, incorporate nella facciata dove è collocato lo stemma di famiglia: un braccio che tiene una mazza poggiata sul collo. Nel 1459 ospitò il papa Pio II, Ena Silvio Piccolomini, di passaggio per Terni. Il ramo della famiglia Mazzancolli che abitava il palazzo si estinse con il capitano Girolamo nella seconda metà del Seicento e il palazzo passò in proprietà alla famiglia Montani-Leoni. Nell’Ottocento fu affittato ad Abramo Ascoli, un ebreo anconetano, che vi pose la sua residenza e una filanda di seta. Nel 1873 fu acquistato dalla Congregazione di Carità che a causa dell’apertura della nuova strada di collegamento fra la piazza Vittorio Emanuele e la stazione ferroviaria (Corso Tacito), si trovò costretta a trasferirvi il Monte di Pietà che aprì i battenti nel 1879 e vi rimase fino al 1926. L’arch. Benedetto Faustini venne incaricato di restaurare il Palazzo per renderlo più funzionale all’attività del Monte di Pietà. Nello stesso anno il palazzo che fu prima affittato e negli anni Trenta venduto al Partito Nazionale Fascista, subì un nuovo restauro ad opera dell’arch. Gaetano Coppoli, che trasformò l’edificio per ospitare tutte le attività del partito e le solenni manifestazioni del regime. Conclusa la parentesi del Ventennio fascista, i beni appartenenti al disciolto PNF vennero incamerati dallo Stato e palazzo Mazzancolli fu assegnato in uso al Ministero dell’Interno che vi ospitò la caserma di Polizia fino al 1965. Negli anni Settanta l’ala novecentesca del palazzo, situata in via del Pozzo, fu occupata dall’Archivio di Stato e l’ala monumentale fu sottoposta ad un lungo lavoro di restauro che terminò nel 2002, anno in cui palazzo Mazzancolli è diventato la sede istituzionale dell’Archivio di Stato di Terni che attraverso nuovi spazi come la sala convegni, il chiostro, e il giardino interno ha dato nuovo impulso alle attività culturali dell’Istituto e delle varie  istituzioni, enti e associazioni culturali ternane.